domenica 13 ottobre 2013

ORTI URBANI

Sarà un tormentone destinato a finire nel dimenticatoio entro breve, oppure si sta radicando una mentalità "eco" nei cittadini del 2000? Sta di fatto che di orti urbani se ne sente parlare sempre più spesso e l'interesse generale sembra intensificarsi, in merito all'argomento; bene, anzi benone! Sì perché a parer mio, l'espandersi di questi progetti, che vedono rinascere aree urbane, spesso abbandonate, ha solo ed esclusivamente lati positivi. Uno tra tutti la convivialità, negli orti condominiali ci si può incontrare, scambiarsi idee, fare la conoscenza di persone che abitano nel nostro stesso stabile, ma che non abbiamo mai guardato negli occhi. Quanti di noi, presi dalla routine lavoro-casa-famiglia-lavoro incontrando il vicino della porta accanto al supermercato o alla posta a far la fila, non lo riconoscerebbero neanche? molti, credo. Quante saranno le volte che ci soffermiamo a fare due chiacchiere con il condomino, invece di salutarlo con un freddo e distratto buongiorno senza neanche alzare gli occhi da terra; poche volte, se non mai. La società moderna ci vede uomini e donne in carriera, gli anziani seduti ad un tavolino di un bar anonimo, o su una qualche panchina in strada, se non peggio parcheggiati sul divano, con l'unica compagnia auspicabile, la TV, mentre i bambini stanno incollati davanti ai videogames.Triste vero?
Deleterie abitudini hanno preso ormai il sopravvento, ma non disperate ...... una cura c'è! Gli orti urbani ovviamente. In molte città italiane associazioni locali, privati o pubbliche amministrazioni si sono già attivate, e sembra con ottimi risultati. La possibilità per chiunque lo desideri, di occuparsi di un piccolo appezzamento di  terra da coltivare è colta come una grande opportunità; infatti come dicevamo i pro sono svariati. Produrre localmente frutta e verdura da poter consumare in famiglia e non solo, la filiera è più che controllata: produttore e consumatore sono la medesima persona. Volendo l'eventuale surplus di produzione si può vendere, così si proporrebbe un prodotto a Km 0, che non avrà subìto sbalzi di temperatura nello spostamento tra celle frigo e container, un prodotto ovviamente biologico, chi di noi concimerebbe con prodotti chimici o tratterebbe con pesticidi alimenti destinati alla propria tavola. Inoltre la diversificazione nelle varietà coltivate, andrebbe in netto contrasto con lo sfruttamento intensivo delle mega coltivazioni gestite dalle multinazionali.
Riappropriarsi e rivivere in maniera attiva il proprio territorio, è un terzo elemento a favore di queste iniziative. Guardiamoci intorno, nel nostro quartiere, nella nostra zona, a due passi da casa quanti di noi noterebbero dei terreni totalmente abbandonati a se stessi? In ogni metropoli, ma anche nei centri meno urbanizzati, ci sono decine e decine di questi luoghi dove il degrado prende il sopravvento, i comuni troppo spesso non hanno liquidità sufficiente in cassa per bonificare queste aree, che diventano terreno fertile per  loschi affari, vere e proprie discariche a cielo aperto, in poche parole terra di nessuno. La pratica ortiva permette di riqualificare questi luoghi, di ridargli nuova vita, a costo praticamente zero per i comuni e con un guadagno incalcolabile a livello etico, e di virtuosità. Inoltre il fatto di non dover spender soldi per la manutenzione di un terreno, di cui si occuperebbero i coltivatori, non sarà un guadagno ma un risparmio certamente sì. Non vi ho ancora convinti ?!
Ho altre carte da giocare: l'impatto educativo, sarebbe infatti estremamente importante coinvolgere i bambini sin dalla più tenera età, rendendoli parte attiva nella coltura di piante, frutta e verdura. I nostri giovani crescono totalmente ignari delle caratteristiche e potenzialità del mondo contadino; al giorno d'oggi approcciare l'ambito agricolo con mentalità imprenditoriale e sfruttando le nuove tecnologie, può avere risvolti lavorativi inimmaginabili. Abbandoniamo lo stereotipo dell'agricoltore analfabeta, trasandato che si sveglia prima del canto del gallo per andare a zappar terra e badare al bestiame. Le mansioni restano ovviamente sempre le stesse, ma con gli strumenti ed i macchinari ultra moderni che il mercato offre, e la sapienza, le conoscenze dei nostri cari anziani il connubio è esplosivo! 

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